Il cheratocono è una patologia della cornea che determina uno sfiancamento centrale della cornea (ectasia) che progressivamente riduce lo spessore corneale fino in alcuni casi a determinarne la perforazione. Questa patologia colpisce sia gli uomini sia le donne in giovane età e si manifesta generalmente durante la pubertà, arrestandosi intorno ai 40 anni.
Ci sono forme però che insorgono più tardi, altre che continuano a progredire ed infine nel c.d. cheratocono frusto si hanno forme non progressive. È difficile quindi dare una regola generale, ogni caso va inquadrato singolarmente.
Il problema si rende evidente quando la parte centrale della cornea inizia ad assottigliarsi e ad incurvarsi progressivamente verso l'esterno, deformandosi a forma di cono.
La curvatura irregolare che si viene a creare, cambia il potere rifrattivo della cornea producendo distorsioni delle immagini ed una visione confusa sia da vicino che da lontano.Questi cambiamenti producono, inoltre, il sovvertimento della normale disposizione delle proteine corneali, disposizione che consente la perfetta trasparenza del tessuto corneale.
Tale alterazione nella disposizione delle proteine corneali produce inoltre delle cicatrici che contribuiscono a distorcere ulteriormente le immagini. In alcuni casi esse divengono così dense ed opache da impedire il passaggio della luce, causando un senso di abbagliamento estremamente fastidioso. Ad oggi, nonostante numerosi studi in materia, non sono ancora state individuate con certezza le cause del cheratocono.
Gli studi più accreditati suggerirebbero un fattore genetico come etiopatogenesi del cheratocono:
una anormalità congenita della cornea dovuta ad una alterazione genetica, circa il 7% dei portatori di cheratocono infatti ha una storia familiare di presenza di cheratocono. Attualmente il cheratocono può essere fronteggiato con un intervento di cross-linking e nei casi più evoluti della patologia con il trapianto di cornea.