Trattamenti per le maculopatie
La degenerazione maculare senile è la principale causa di
cecità legale nei Paesi industrializzati. Essa si può presentare in due forme: la forma secca o
atrofica e la forma umida. La forma secca è a lenta evoluzione e non richiede una
terapia chirurgica o parachirurgica ma necessita di somministrazione di
prodotti antiossidanti che, se assunti per lunghi periodi, sono in grado di
rallentare la progressione della malattia. Nella forma umida si sviluppano dei vasi sanguigni anomali
che porteranno alla distruzione della parte centrale della retina (macula). In questo caso l’evoluzione della patologia è piuttosto
rapida ma fortunatamente è possibile una terapia, che consiste nell’iniezione
intraoculare di farmaci in grado di far regredire la neoproliferazione
vascolare. Tali farmaci (anti VEGF) molto spesso richiedono, per essere
efficaci, ripetute somministrazioni da effettuarsi da 4 a 6 settimane l’una
dall’altra. Quelli attualmente più usati sono: il 3D Bevacizumab, il 3D
Ranibizumab, il 3DPegaptanib. La degenerazione maculare senile richiede, per ottenere i
migliori risultati terapeutici, una diagnosi precoce quindi è opportuno, dopo
il cinquantacinquesimo anno d’età, controllare periodicamente la salute della
propria retina, mediante un esame del fondo oculare, in modo da consentire allo
specialista di effettuare la diagnosi prima possibile. Gli esami di ausilio nella diagnosi e nel follow-up di tali
patologie sono: l’OCT, la
Microperimetria computerizzata, la Fluorangiografia e la Angiografia al
verde indocianina.
Anche in questo caso spetta all’oculista decidere i tempi e
gli esami da effettuare.